Laboratori

La neve non è cemento

Destinatari

bambini di 7-10 anni, non più di un classe per volta

Durata:

60 minuti circa

Modalità:

in presenza o online

Zaki vive di fronte a un muro altissimo. Il papà e il nonno maledicono quel muro ogni giorno.
Zaki pensa che là dietro non ci viva nessuno. Un giorno però “delle persone importanti, che vivono
molto lontano” decidono di abbattere quel muro, e il bambino scopre che dietro ci sono colline
morbide, ulivi e case lontane. E una mattina, da dove prima c’era il muro, arriva una bambina che
parla una lingua diversa…
Zaki però non si scoraggia, e cerca altre maniere per dire le cose…

Zaki è un bambino fortunato, l’immenso muro di fronte a casa sua viene abbattuto in una notte.
Ma nel mondo molte persone vivono vicino a un muro invalicabile, sorvegliato da militari armati, irto
di filo spinato. Ci sono muri in Messico, Palestina, Corea, India e anche in Europa: quello di Berlino è
stato abbattuto anni fa, ma ne sono stati costruiti molti altri: tra Grecia e Macedonia, Ungheria e
Serbia, Spagna e Marocco, Norvegia e Russia…
La letteratura, le arti figurative, il cinema e la poesia sono sempre state attratte dai muri, dalle
frontiere fisiche, linguistiche e mentali.
Il laboratorio dà spazio alle voci che hanno raccontato i muri, la loro utilità accanto ai danni che
provoca. Poi, con i bambini, si proverà a scrivere e disegnare – come fanno Zaki e Orissa – una
specie di vocabolario multilingue di classe o di istituto, perché “è una fortuna che ogni lingua abbia
un nome per ogni cosa”.

Materiali occorrenti:

fogli di carta, pennarelli o matite colorate.

Note:

Pino Pace | laureato in DAMS all’Università di Bologna, insegna pratiche di scrittura in scuole, biblioteche, centri culturali in Italia e in Europa. Ha scritto e diretto documentari per radio e TV e ha pubblicato molti libri per bambini e ragazzi. Dirige il festival Matota di Torino.
Info: 329.41.30.463 – veropace @ tin.itwww.pinopace.eu